Tutti gli articoli di lucha

DD159BX


ogg di qualità – musica di fondo Lighthouse di Antony Raijekov

Una targa da ricordare: DD159BX. Perché non c’ è più. Era quella della Mercedes nera S320 distrutta ieri pomeriggio dal fuoco dei manifestanti al grido di «come Carlo e Camilla…» sul lungotevere Marzio, al porto di Ripetta, poco prima dell’ Ara Pacis. Ottantamila euro andati in fumo in una manciata di minuti. L’ auto era parcheggiata sotto palazzo Marescalchi e «aveva solo 3 anni di vita», ricorda sconsolato l’ autista Daniele, che ora teme di perdere il suo posto di lavoro.

Continua la lettura di DD159BX

a caldo

di WuMing1

Sapete quale sarà uno dei problemi? Il fatto che molti di quelli che erano in piazza oggi, e quindi non hanno visto com’è stata “incorniciata” e narrata la giornata, torneranno carichi di adrenalina e si scontreranno con le perplessità di chi invece ha visto la cosa da fuori, dalla distanza. Ne nasceranno forti incomprensioni, e anche scazzi.

Chi ha vissuto per ore un momento di “fusione”, correndo insieme a tanti altri, difendendosi insieme a tanti altri, e prova la soddisfazione di esserne uscito incolume, pensa a quel momento come a un “universale”, a qualcosa che lo connette a una comunità molto più ampia. E sotto un certo aspetto ha ragione.

Tuttavia, questo è anche un limite, perché costui o costei, avendo una percezione tutta “dall’interno” e *inclusiva*, faticherà a rendersi conto di molte cose. Continua la lettura di a caldo

frontiere orientali – 5

Nel giro di una manciata di giorni – dal 1 settembre al 10 settembre – abbiamo attraversato il mediterraneo orientale, spostandoci lungo la linea porosa, che linea alla fine non è,  della “frontiera” est dell’Unione Europea. Una frontiera porosa perché attraversata dai flussi di migranti che da anni usano questa porta per entrare in Europa, provenienti da mezza Africa e Asia.

Patrasso – 2

Nel pomeriggio, J., un’altra ragazza di Kinisi, ci accompagna dopo pranzo al campo dei magrebini. Appena entriamo nella vecchia stazione dei treni, distante una decina di minuti a piedi dal corso dello shopping e delle vetrine di moda, il contrasto è scottante. Dalle pulite e regolari vie da città di mare, ci ritroviamo in un luogo che è perfino meno di un campo profughi. I binari sono ancora lì, qualche vagone rimane, ma la maggior parte, dove i migranti avevano in precedenza sistemato le loro abitazioni di fortuna, sono stati portati via mesi fa dalla compagnia dei treni. Il campo della vecchia stazione dei treni di Patrasso altro non è che uno spiazzo all’aperto, una piccola tettoia, un albero, un paio di vagoni che probabilmente non hanno spostato perché troppo danneggiati per farlo. Continua la lettura di frontiere orientali – 5

frontiere orientali – 4

Nel giro di una manciata di giorni – dal 1 settembre al 10 settembre – abbiamo attraversato il mediterraneo orientale, spostandoci lungo la linea porosa, che linea alla fine non è,  della “frontiera” est dell’Unione Europea. Una frontiera porosa perché attraversata dai flussi di migranti che da anni usano questa porta per entrare in Europa, provenienti da mezza Africa e Asia.

Patrasso – 1

Poche ore di bus, e arriviamo all’ultima tappa del nostro viaggio, Patrasso, dal quale partirà il traghetto che ci porterà ad Ancona, alcuni giorni dopo. Assieme ad Igoumeniza, Patrasso è uno dei principali porti di collegamento con l’Italia, e per questo motivo sono entrambi i punti principali nei quali i flussi migratori si concentrano, in attesa di un colpo di fortuna per attraversare il mare.

Alla stazione dei bus ci accoglie M., che è una attivista di Kinisi,  un piccolo gruppo che si occupa del sostegno dei migranti a Patrasso. Il nome del gruppo, in greco, significa letteralmente movimento. M. ci porta in un bar tradizionale, dove ci servono caffè (turco o greco?), della crema di latte, ed i dolci di sfoglia, pistacchi e caramello tipici del medio-oriente, i baklava.

Continua la lettura di frontiere orientali – 4

frontiere orientali – 3

Nel giro di una manciata di giorni – dal 1 settembre al 10 settembre – abbiamo attraversato il mediterraneo orientale, spostandoci lungo la linea porosa, che linea alla fine non è,  della “frontiera” est dell’Unione Europea. Una frontiera porosa perché attraversata dai flussi di migranti che da anni usano questa porta per entrare in Europa, provenienti da mezza Africa e Asia.

Atene

Lasciamo Cipro con un aereo, che in un paio di ore ci porta ad Atene. Appena scesi a Syntagma, una delle piazze principali della capitale greca, avvertiamo la distanza che ci separa dal mondo relativamente tranquillo di Cipro. Atene è una metropoli, enorme, che con i suoi 4 milioni di abitanti contiene più di un terzo della popolazione di tutta la Grecia. Ci incamminiamo verso il nostro ostello, e pur essendo tarda mattinata, possiamo notare la miseria, la povertà e la disperazione che riempiono le strade.

Contrariamente ad altre capitali europee, il centro cittadino di Atene è rimasto la zona povera della città, mentre i quartieri “bene” si trovano fuori, nelle periferie. Il centro è ancora la downtown, il luogo dei traffici, dell’eroina che invade le strade, i senza tetto che dormono sotto i portici, nei portoni, nei giardini.

Continua la lettura di frontiere orientali – 3

se rubano pure i domini

$ whois sinistraeliberta.it
Domain:             sinistraeliberta.it
Status:             ACTIVE
Created:            2009-03-11 15:28:32
Last Update:        2010-03-27 00:09:48
Expire Date:        2011-03-11
Registrant
Name:             Partito Socialista
Organization:     Partito Socialista

pasta di halloween

babau

pulite e tagliate a pezzetti la zucca, per un totale di circa un pugno di cubetti di zucca a persona. in una padella a bordi alti, magari wok, preparate un soffritto di cipolle. quando è pronto, metteteci la zucca a pezzetti, e copritela con dell’acqua. aggiungete sale, pepe e rosmarino, e fate cuocere finché la zucca non si spappoli in una cremina. se necessario aggiungete acqua: l’importante è che alla fine facciate asciugare il tutto, di maniera che rimanga cremoso ma non liquido.
in alternativa, si può lessare la zucca in abbondante acqua salata, e poi frullarla con un mixer.

aggiungete alla crema di zucca delle noci tritate, in quantità secondo il gusto, e formaggi vari a pezzetti, che farete sciogliere mentre amalgamate il tutto. mozzarella, gorgonzola, asiago, taleggio, parmigiano, vanno tutti benissimo.

quando vi sembra pronto (evitate di fare cuocere i formaggi, devono solo sciogliersi), condite la pasta versandola nella padella e facendola saltare. pasta lunga come spaghetti (meglio se grossi) o bucatini sono molto indicati.

mangiare in compagnia di amici e compagni, preferibilmente a lume di candela, meglio se in un portalumino di zucca o a forma di Babau.