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Che cento ruote scorrano

«Le biciclette furono utili anche nella vita politica. Le staffette del partito Socialista ne fecero uso a Milano già nelle elezioni politiche del 1896, due anni prima che il generale Bava Beccaris ne vietasse la circolazione durante la sanguinosa repressione dei moti popolari. Nonostante ciò continuarono ad essere adoperate negli scioperi, come mezzo di propaganda, e nel 1913 i “ciclisti rossi” milanesi parteciparono al corteo del Primo Maggio.»

preso da qui e trovato grazie a Fastidio e alieno. Non sapevo dell’origine ciclistica del Touring Club, né pensavo che ci fossero le piste ciclabili nel 1895. Non si finisce mai di imparare…

Velocipedisti e anarchici

Velocipedisti e anarchici (L’Osservatore Romano, 1894)

… i velocipedisti sono il martello e la noia dei municipii; gli anarchici sono il martello e lo spavento dei Governi. Si prendono speciali provvedimenti per gli uni e per gli altri; rigorose misure si adottano per garantire la società si dai velocipedisti come degli anarchici.
A primo tratto, velocipedisti e anarchici sembrano agli antipodi, come lo sono la bicicletta dei primi e la bomba dei secondi. Eppure, a ben considerare le cose come sono, questa parallela e simultanea invasione dei velocipedisti e degli anarchici, della mania velocipedistica e della mania anarchica, della bicicletta e della bomba, rivela al certo relazioni, rapporti, legami e vincoli fra questi apparenti opposti estremi, che meritano una qualche attenzione. Il velocipedismo è una vera anarchia nel mondo, dirò così, della locomozione materiale, come l’anarchia è un vero velocipedismo nel mondo della vita sociale. Continua la lettura di Velocipedisti e anarchici

DD159BX


ogg di qualità – musica di fondo Lighthouse di Antony Raijekov

Una targa da ricordare: DD159BX. Perché non c’ è più. Era quella della Mercedes nera S320 distrutta ieri pomeriggio dal fuoco dei manifestanti al grido di «come Carlo e Camilla…» sul lungotevere Marzio, al porto di Ripetta, poco prima dell’ Ara Pacis. Ottantamila euro andati in fumo in una manciata di minuti. L’ auto era parcheggiata sotto palazzo Marescalchi e «aveva solo 3 anni di vita», ricorda sconsolato l’ autista Daniele, che ora teme di perdere il suo posto di lavoro.

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